La tassa di soggiorno a Roma, conosciuta anche come contributo di soggiorno, è un versamento che ogni ospite deve pagare per ogni notte trascorsa nelle strutture ricettive della Capitale. Se gestisci una di queste strutture, il tuo ruolo è quello di riscuotere questo importo e versarlo poi nelle casse del Comune. Un compito semplice in apparenza, ma che nasconde complessità burocratiche che possono portare via tempo prezioso e causare stress.
Affrontare la raccolta manuale dei dati, il calcolo degli importi per ogni ospite e la compilazione dei moduli trimestrali è una delle sfide più comuni nel settore hospitality. Basta un piccolo errore di trascrizione o una scadenza mancata per trasformare un obbligo di legge in un problema frustrante, rallentando il check-in e peggiorando l'esperienza dell'ospite.
E se ti dicessi che tutto questo processo può diventare semplice, veloce e quasi automatico? Questa guida nasce per fare chiarezza e per mostrarti come soluzioni innovative come Nowcheckin possano risolvere queste inefficienze, trasformando la burocrazia da un peso a un'operazione fluida e a prova di errore.
Gestire la tassa di soggiorno a Roma senza stress
Ammettiamolo: per chi gestisce una struttura ricettiva, la burocrazia legata alla tassa di soggiorno a Roma può trasformarsi in un vero incubo. La raccolta manuale dei dati degli ospiti, il calcolo preciso degli importi, la dichiarazione trimestrale... sono tutte attività che portano via tempo prezioso e aumentano il rischio di stress.
Basta un piccolo errore di trascrizione o una scadenza mancata per trasformare un semplice obbligo di legge in un problema frustrante.
E se ti dicessi che tutto questo processo può diventare semplice, veloce e quasi automatico? Ho creato questa guida proprio per fare chiarezza e darti gli strumenti giusti per una gestione finalmente impeccabile.
Un contributo per preservare la bellezza di Roma
Prima di entrare nei dettagli pratici, fermiamoci un attimo a capire cos'è davvero la tassa di soggiorno. Non è una semplice imposta, ma un contributo di scopo: ogni euro raccolto serve a finanziare la tutela e la valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e artistico di Roma.
In pratica, i fondi vengono reinvestiti direttamente nella città per:
- Mantenere monumenti e aree archeologiche uniche al mondo.
- Migliorare il decoro urbano e i servizi pubblici.
- Potenziare i servizi per i turisti, come i punti informativi e i trasporti.
Questo significa che il tuo ruolo non è quello di un semplice "esattore". Sei un intermediario fondamentale che aiuta attivamente a preservare la stessa bellezza che attira milioni di visitatori (e quindi i tuoi clienti) ogni anno.
Gestire correttamente questo adempimento non è solo un obbligo di legge, ma un gesto di responsabilità verso la città e un biglietto da visita professionale per i tuoi ospiti.
Avere questa consapevolezza cambia la prospettiva, ma non cancella di certo il lavoro amministrativo. La compilazione dei moduli, la conservazione delle ricevute e le comunicazioni con il portale del Comune richiedono tempo, attenzione e precisione.
Un piccolo errore può costare caro in termini di sanzioni, per non parlare del fatto che le procedure manuali rallentano il check-in, creando code e attese che possono rovinare l'esperienza dell'ospite fin dal suo arrivo.
È qui che la tecnologia diventa la tua migliore alleata. Soluzioni come Nowcheckin sono nate proprio per automatizzare l'intera gestione degli ospiti, liberandoti da queste incombenze burocratiche. Tramite un'app, il check-in diventa digitale, i dati vengono raccolti senza errori e il calcolo della tassa di soggiorno è istantaneo, garantendo una conformità normativa automatica. L'obiettivo è semplice: farti dedicare più tempo a ciò che conta davvero, cioè offrire un'ospitalità indimenticabile.
Quali sono le tariffe per ogni tipo di struttura? Un quadro completo
Per gestire al meglio la tassa di soggiorno a Roma, la prima cosa da fare, senza se e senza ma, è sapere esattamente quale importo chiedere ai tuoi ospiti. Il Comune, infatti, non applica una tariffa unica, ma la modula in base alla tipologia e alla classificazione della struttura.
Immagina di applicare la tariffa sbagliata: non solo crei un momento di imbarazzo con l'ospite, ma ti ritrovi con i conti che non tornano al momento della dichiarazione. Questo può portare a contestazioni e, nel peggiore dei casi, a sanzioni. Avere sottomano uno schema chiaro e sempre aggiornato è il segreto per lavorare sereni e in modo professionale.
Questa differenziazione, in fondo, ha una sua logica: mira a rendere il contributo proporzionale al livello del servizio offerto, così da essere più equo sia per chi visita la città sia per la città stessa.
Le tariffe ufficiali a Roma, struttura per struttura
Per darti uno strumento pratico e veloce, abbiamo creato una tabella che riassume tutte le aliquote del contributo di soggiorno oggi in vigore a Roma. Ricorda, questi importi si intendono sempre per persona, per ogni notte di soggiorno.
Ecco uno specchietto che puoi tenere a portata di mano per la tua attività.
Tariffe Ufficiali Tassa di Soggiorno Roma per Tipologia Struttura
Tipologia Struttura Ricettiva | Tariffa per Notte (a persona) |
---|---|
Hotel 1 Stella | € 4,00 |
Hotel 2 Stelle | € 5,00 |
Hotel 3 Stelle | € 6,00 |
Hotel 4 Stelle | € 7,50 |
Hotel 5 Stelle | € 10,00 |
Agriturismi e Residence | € 6,00 |
Bed & Breakfast e Affittacamere | € 6,00 |
Case Vacanza e Locazioni Brevi | € 6,00 |
Campeggi e Aree Attrezzate | € 3,00 |
Case per Ferie e Ostelli | € 3,50 |
Strutture all'Aria Aperta | € 3,00 |
Come vedi, la tabella rende tutto più semplice. Noterai subito che un hotel 3 stelle, un B&B o una casa vacanze condividono la stessa tariffa di € 6,00, mentre le strutture di lusso, come gli hotel 5 stelle, e quelle più economiche, come i campeggi, hanno importi molto diversi.
Come si calcola l'importo totale da chiedere?
Calcolare il totale da riscuotere è piuttosto semplice, ma bisogna prestare attenzione a due dettagli fondamentali: il numero di ospiti e, soprattutto, la durata del loro soggiorno. C'è un tetto massimo di notti per cui si paga.
A Roma, la tassa di soggiorno si paga per un massimo di 10 notti consecutive nello stesso mese per gli hotel. Per le strutture extra-alberghiere (B&B, case vacanza, campeggi, ecc.), il limite scende a 5 notti.
In pratica, se un ospite si ferma nel tuo B&B per 15 notti di fila, dovrà pagare il contributo solo per le prime 5. Le altre 10 sono esenti.
Facciamo un esempio concreto per capirci meglio:
Una coppia prenota la tua casa vacanze per 7 notti.
- Tariffa: € 6,00 a persona a notte
- Ospiti: 2
- Notti tassabili: 5 (è una struttura extra-alberghiera, quindi si applica il limite massimo)
- Calcolo: 2 persone x € 6,00/notte x 5 notti = € 60,00 totali
Gestire questi calcoli a mano, specialmente quando hai tanti check-in ravvicinati, aumenta il rischio di sviste. Scopri come Nowcheckin può automatizzare il check-in della tua struttura - Scarica l'app gratuita e prova tutti i vantaggi. Questa automazione non solo ti garantisce una contabilità impeccabile, ma velocizza anche le procedure di accoglienza, migliorando l'esperienza del cliente fin dal primo minuto.
Dalla sua introduzione nel 2011, la tassa di soggiorno a Roma è stata pensata per raccogliere fondi destinati a preservare il nostro immenso patrimonio storico-artistico e migliorare i servizi per i turisti. Oggi, con tariffe consolidate come i 6 euro a notte per hotel 3 stelle, B&B e case vacanza, un viaggiatore che soggiorna per una settimana versa 42 euro, un contributo diretto per mantenere viva la bellezza della Capitale. Se vuoi approfondire il funzionamento di questo meccanismo, trovi ottimi spunti su Trippz.com.
Certo, ricordare a memoria tutte queste tariffe e regolette può essere un'impresa. Per fortuna, non devi. Le istituzioni mettono a disposizione risorse ufficiali per tutti i gestori.
Qui sotto, per esempio, puoi vedere uno screenshot preso direttamente dalla pagina ufficiale del Comune di Roma, che riassume le tariffe attuali.
Questo documento è la tua fonte più sicura e conferma punto per punto la suddivisione che ti abbiamo mostrato. Tienilo come punto di riferimento autorevole per la tua gestione di ogni giorno.
Guida pratica: come riscuotere, dichiarare e versare la tassa di soggiorno
Capite le tariffe, è ora di sporcarsi le mani. La gestione della tassa di soggiorno a Roma si gioca su tre passaggi fondamentali che ogni host deve conoscere alla perfezione: riscossione, dichiarazione e versamento. Ognuno ha le sue regole e, soprattutto, le sue scadenze.
Pensare di poter improvvisare o trascurare questi adempimenti è un errore che può costare caro, in termini di sanzioni e grattacapi amministrativi. Vediamo insieme come affrontare ogni fase con ordine, trasformando quella che sembra una seccatura burocratica in una semplice routine.
La riscossione: come e quando incassare l'importo
Il primo passo è la riscossione. In pratica, tu diventi un "agente contabile" per conto del Comune, quindi hai il compito di incassare l'importo esatto dovuto dall'ospite.
La parola d'ordine qui è trasparenza. È essenziale informare gli ospiti dell'esistenza e del costo della tassa fin dal momento della prenotazione. Aggiungi una nota chiara sul tuo sito, sui portali come Booking o Airbnb e nelle email di conferma. In questo modo, eviterai quella spiacevole sensazione di "costo a sorpresa" al loro arrivo.
Il momento ideale per incassare la tassa è al check-in. Così te ne liberi subito e non rischi di dimenticartene o, peggio, di dover "rincorrere" l'ospite che sta per partire. Mi raccomando: emetti sempre una ricevuta nominativa separata da quella del soggiorno. È la prova che l'ospite ha pagato.
Per rendere tutto più semplice, questo schema ti mostra il flusso ideale da seguire.
Come vedi, con una comunicazione limpida e un processo chiaro al momento dell'arrivo, la riscossione diventa un passaggio veloce e professionale.
La dichiarazione trimestrale: appuntamento fisso sul portale GECO
Una volta incassati i soldi, devi dire al Comune quanti ospiti hai avuto e l'ammontare raccolto. Questa comunicazione, la dichiarazione, è obbligatoria anche se per assurdo non hai avuto neanche un ospite nel trimestre (in quel caso, si presenta una dichiarazione "a zero").
La dichiarazione della tassa di soggiorno va presentata entro il 16 del mese successivo alla fine di ogni trimestre. In pratica, le scadenze sono: 16 aprile, 16 luglio, 16 ottobre e 16 gennaio.
Tutto si svolge online, sul portale GECO (GEstione COntributo di soggiorno) di Roma Capitale. Per ogni singolo ospite, dovrai inserire una serie di dati, tra cui:
- Nome e cognome
- Date di arrivo e partenza
- Numero di notti tassabili
- Eventuali motivi di esenzione
È qui che gli errori manuali possono diventare un vero incubo. Immagina di dover trascrivere decine, se non centinaia, di nomi da registri cartacei o fogli Excel sparsi. È un lavoro lungo, noioso e con un altissimo rischio di sbagliare. Un software come Nowcheckin risolve il problema alla radice: raccoglie i dati in automatico durante il check-in online e crea dei report già pronti. Compilare il GECO diventa un'operazione da pochi minuti, praticamente a prova di errore.
Il versamento: chiudere il cerchio
L'ultimo passaggio è il versamento di quanto hai riscosso. Le scadenze sono le stesse della dichiarazione, quindi si ragiona sempre per trimestri. Devi semplicemente versare al Comune di Roma l'intera somma incassata nel periodo di riferimento.
Un dettaglio fondamentale: l'importo versato deve corrispondere al centesimo a quanto hai dichiarato sul GECO. Qualsiasi discrepanza, anche piccola, può far scattare controlli e sanzioni. Conserva con cura tutte le ricevute di pagamento, sono la tua unica prova di aver fatto tutto correttamente.
Padroneggiare questi tre step è il segreto per non avere mai problemi. Se vuoi un'analisi ancora più approfondita, puoi leggere la nostra guida su come gestire la dichiarazione dell'imposta di soggiorno, dove trovi altri consigli pratici. Ormai è chiaro: affidarsi a strumenti digitali non è più un lusso, ma una scelta intelligente per essere sempre in regola e potersi dedicare a ciò che conta davvero: l'accoglienza dei tuoi ospiti.
Automatizzare la gestione per ridurre gli errori
Immagina se potessi trasformare la gestione della tassa di soggiorno e l'intero processo di accoglienza. Da compito manuale, ripetitivo e pieno di insidie, a un flusso di lavoro digitale, sicuro e quasi del tutto automatico. Non è fantascienza, ma una realtà concreta, resa possibile da strumenti pensati su misura per chi gestisce strutture ricettive.
La verità è che la gestione manuale degli adempimenti burocratici è la principale fonte di stress e inefficienza. Trascrivere i dati dei documenti, calcolare l'importo corretto per ogni ospite, compilare i report per il portale GECO... ogni singolo passaggio è un'occasione per commettere un errore che può costare caro, in termini di tempo e denaro.
L'automazione, quindi, non è solo una questione di comodità. È un vero e proprio cambio di marcia strategico, che alza il livello di efficienza, la professionalità della tua struttura e l'esperienza che offri ai tuoi ospiti.
Il processo digitale, passo dopo passo
Il cuore della soluzione sta nel delegare alla tecnologia tutti quei compiti ripetitivi che non aggiungono valore. Un'applicazione come Nowcheckin, ad esempio, ridisegna da zero l'intero processo di check-in, rendendolo un'esperienza fluida sia per te che per i tuoi ospiti.
Ma come funziona, in pratica?
- Check-in online prima dell'arrivo: L'ospite riceve un semplice link e inserisce tutti i suoi dati in anticipo, comodamente da casa o durante il viaggio, usando il proprio smartphone. Niente più code, niente più attese alla reception.
- Calcolo automatico dell'imposta: L'app calcola l'importo esatto della tassa di soggiorno a Roma in automatico, basandosi sui dati inseriti e sulle tariffe comunali sempre aggiornate. Puoi dire addio ai calcoli manuali e al rischio di sbagliare.
- Ricevuta digitale e archiviazione: Una volta effettuato il pagamento, viene generata una ricevuta digitale che viene archiviata a norma di legge. Non dovrai più preoccuparti di stampare, compilare e conservare pile di documenti cartacei.
Questo approccio non solo semplifica la burocrazia, ma ti permette di ridurre i tempi di accoglienza fino al 70%. E meno tempo dedicato alle scartoffie significa più tempo per dare ai tuoi ospiti un benvenuto memorabile.
Questa efficienza si traduce in un vantaggio concreto, che migliora le recensioni e la soddisfazione generale dei clienti. In più, l'automazione ti garantisce di essere sempre in regola (conformità normativa 24/7) senza che tu debba supervisionare costantemente ogni dettaglio, liberandoti da una delle maggiori preoccupazioni.
Parlando di numeri, la tassa di soggiorno a Roma gioca un ruolo cruciale nelle entrate del comune. Si stima che nel 2025 il gettito nazionale raggiungerà la cifra record di circa 1,186 miliardi di euro, con un incremento del 15,8% rispetto all'anno precedente. Essendo una delle mete turistiche più importanti al mondo, Roma rappresenta una fetta consistente di questo incasso, a dimostrazione della piena ripresa del turismo e dell'importanza di una gestione fiscale impeccabile da parte degli host. Per capire meglio l'impatto economico di questa imposta, puoi leggere questo approfondimento di Panorama.
I vantaggi concreti per la tua struttura
Scegliere un sistema digitale va ben oltre la semplice gestione della tassa di soggiorno. Si tratta di un'ottimizzazione a 360 gradi della tua operatività, con benefici che puoi toccare con mano.
I vantaggi principali sono:
- Azzeramento degli errori di trascrizione: L'acquisizione digitale dei dati elimina gli errori umani che inevitabilmente capitano copiando a mano le informazioni dai documenti. Le tue dichiarazioni saranno sempre corrette.
- Archiviazione sicura e a norma: Tutte le ricevute e i dati degli ospiti sono conservati in digitale con sistemi di crittografia avanzata, sempre accessibili per eventuali controlli e nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.
- Reportistica semplificata: Il sistema genera in automatico i report pronti per la dichiarazione trimestrale sul portale GECO. Un'operazione complessa si trasforma in un semplice copia-incolla.
In poche parole, l'automazione ti protegge dalle sanzioni, ti fa risparmiare ore preziose di lavoro amministrativo e migliora la qualità del servizio percepita dai tuoi ospiti. Se vuoi avere una visione più ampia su come la tecnologia sta cambiando il nostro settore, ti consigliamo di leggere la nostra guida sul miglior software per la gestione di affitti brevi. Dotarsi degli strumenti giusti è il primo passo per far crescere la tua attività in modo solido e professionale.
Saper gestire esenzioni e riduzioni: un dettaglio che fa la differenza
Una gestione perfetta della tassa di soggiorno a Roma non si ferma a chi deve pagare. Riguarda, soprattutto, chi per legge non è tenuto a farlo. Conoscere a menadito le esenzioni non è un optional, ma un pilastro per essere in regola.
Pensaci un attimo: applicare un'esenzione a chi non ne ha diritto, o al contrario, far pagare la tassa a un ospite che non la deve, crea solo confusione, possibili lamentele e grattacapi in caso di controlli. Per fortuna, la normativa di Roma Capitale è molto precisa e delinea chiaramente chi è esentato dal contributo.
Maneggiare queste situazioni richiede occhio attento, soprattutto quando si tratta di raccogliere e conservare i documenti che provano il diritto all'esenzione. Una gestione precisa di questi casi particolari è un vero e proprio biglietto da visita della tua professionalità.
Le categorie di ospiti esenti a Roma
Il regolamento comunale mette nero su bianco le categorie di ospiti che non devono versare il contributo. Il tuo compito, come host o gestore, è capire se i tuoi ospiti rientrano in uno di questi casi e, se sì, recuperare tutti i documenti necessari.
Ecco l'elenco completo e aggiornato a cui fare riferimento:
- Bambini fino a 10 anni: i più piccoli, fino al compimento del decimo anno di età, non pagano.
- Residenti a Roma: chiunque possa dimostrare con un documento di essere residente nel comune di Roma è esente.
- Pazienti e accompagnatori: persone che vengono a Roma per ricevere cure mediche in strutture sanitarie, sia pubbliche che private. L'esenzione vale anche per un accompagnatore per ogni paziente.
- Personale delle Forze dell'Ordine: include Polizia di Stato e altre forze armate che alloggiano a Roma per motivi di servizio.
- Autisti di pullman e accompagnatori turistici: per ogni gruppo di 23 partecipanti, un autista di pullman e un accompagnatore turistico non sono tenuti a pagare.
Un consiglio fondamentale: per ogni esenzione che applichi, è cruciale farti rilasciare e conservare un'autocertificazione o un altro documento che attesti il diritto dell'ospite. Per fare un esempio concreto, nel caso di pazienti e accompagnatori, serve una certificazione della struttura sanitaria che confermi le date della terapia.
Questa documentazione è la tua ancora di salvezza durante un controllo del Comune. Senza le prove giuste, un'esenzione potrebbe essere contestata, con il rischio di multe. Se vuoi approfondire le singole casistiche e i documenti da richiedere, puoi dare un'occhiata alla nostra guida su chi è esente dalla tassa di soggiorno.
Come gestire le esenzioni senza impazzire
Farlo a mano può trasformarsi in un incubo, soprattutto se hai tanti ospiti. Tenere traccia di chi ha diritto all'esenzione, raccogliere fogli e fotocopie, e poi ricordarsi di escluderli dal totale nella dichiarazione trimestrale... il rischio di sbagliare è altissimo.
È proprio qui che un buon sistema digitale può fare la differenza.
Un'app come Nowcheckin, ad esempio, ti semplifica la vita in modo incredibile. Durante il check-in online, l'ospite può segnalare di rientrare in una delle categorie esenti e caricare subito la foto del documento richiesto. Il sistema archivia tutto in modo sicuro e, cosa più importante, lo esclude in automatico dal calcolo della tassa di soggiorno.
Questo approccio automatizzato ti offre un doppio vantaggio enorme:
- Azzeri gli errori di calcolo: Il software calcola l'importo dovuto solo per gli ospiti che devono pagare, assicurandoti che i totali da dichiarare e versare siano sempre perfetti.
- Archivi tutto senza sforzo: Tutti i documenti sono salvati in digitale, ordinati e a portata di click. Addio a faldoni pieni di scartoffie e al disordine.
In questo modo, la gestione delle eccezioni smette di essere un'operazione manuale e piena di stress per diventare un flusso di lavoro semplice, sicuro e a prova di errore. Proteggi la tua attività e, soprattutto, recuperi tempo prezioso da dedicare ai tuoi ospiti.
Cosa si rischia se non si versa la tassa di soggiorno (o si paga in ritardo)
Molti gestori, soprattutto all'inizio, sottovalutano le conseguenze di una gestione poco attenta della tassa di soggiorno a Roma. Non è una semplice dimenticanza burocratica. Il mancato, parziale o tardivo versamento di queste somme può portare a problemi seri, con un impatto economico che va ben oltre l'importo originale.
Ve lo dico per esperienza: i controlli da parte del Comune ci sono e sono scrupolosi. Prima o poi, le omissioni vengono a galla. E quando succede, si apre un percorso complicato fatto di contestazioni, sanzioni e, nei casi più gravi, anche di guai con la legge.
Le sanzioni amministrative: una multa salata
La prima e più comune conseguenza è la classica sanzione amministrativa. Una multa, per dirla semplice. Ma non una multa da poco.
Il regolamento comunale parla chiaro:
Per l'omesso, ritardato o parziale versamento del contributo di soggiorno, si applica una sanzione amministrativa pari al trenta percento (30%) dell'importo non versato.
Questo 30% si aggiunge, ovviamente, all'importo che avreste dovuto versare in origine. Una piccola svista o un ritardo di pochi giorni possono trasformarsi in un costo davvero pesante per la vostra attività. Essere precisi qui non è un optional, è una necessità.
Quando la svista diventa un reato: il peculato
Le cose si complicano, e non poco, quando il mancato versamento da semplice errore diventa un'abitudine. In quel momento, cambia completamente la prospettiva.
Come gestori, noi agiamo da agenti contabili per il Comune. Cosa significa? Che incassiamo denaro pubblico che è nostro solo temporaneamente, prima di girarlo all'ente. Trattenerlo è un problema serio.
Se un host si appropria di questi soldi senza versarli entro le scadenze, può scattare l'accusa di peculato, un reato definito dall'articolo 314 del Codice Penale. Non stiamo più parlando di una multa, ma di un procedimento penale.
Ecco perché è fondamentale avere un sistema di gestione che non lasci spazio a dubbi o errori. Strumenti digitali come Nowcheckin, per esempio, automatizzano il calcolo e la registrazione della tassa, conservando ricevute digitali a norma. L'automazione è la vostra migliore difesa contro l'errore umano, proteggendovi da sanzioni e grattacapi legali.
Dopotutto, la tassa di soggiorno è una realtà consolidata. Introdotta a Roma nel 2011, oggi è presente in quasi tutta Italia. Pensate che nel 2025 saranno 1.389 i comuni ad applicarla, con un gettito previsto di oltre 1,05 miliardi di euro destinato a finanziare i servizi turistici. Per approfondire l'argomento, potete leggere l'analisi completa di Economy Magazine. Lavorare con precisione, oggi, è l'unico modo per operare con serenità.
Le domande più frequenti sulla tassa di soggiorno a Roma
Siamo quasi alla fine di questa guida. A questo punto, è naturale avere ancora qualche dubbio pratico. Ho raccolto qui le domande più comuni che i gestori di strutture ricettive mi pongono ogni giorno, per darti risposte chiare e dirette che ti aiutino ad affrontare la burocrazia senza stress.
Che faccio se un ospite si rifiuta di pagare?
Capita, ed è una situazione davvero fastidiosa. La prima cosa da tenere a mente è che tu non sei un esattore. Il tuo ruolo, per la legge, è quello di agente contabile: devi riscuotere e versare, ma non hai il potere di obbligare fisicamente un ospite a pagare.
Quindi, come comportarsi? La procedura è più semplice di quanto pensi e ti tutela completamente.
- Parla con calma all'ospite: Spiegagli con gentilezza che la tassa di soggiorno non è una tua tariffa, ma un'imposta obbligatoria stabilita dal Comune di Roma per tutti i visitatori.
- Segnala il rifiuto e basta: Se l'ospite insiste a non voler pagare, il tuo compito finisce lì. Ti basterà segnalare l'accaduto nella dichiarazione trimestrale che invii tramite il portale GECO. A quel punto, la palla passa al Comune, che si occuperà di contattare direttamente la persona. Tu hai fatto il tuo dovere.
Devo per forza fare una ricevuta separata per la tassa?
Sì, senza eccezioni. Questo è un punto cruciale. La ricevuta per la tassa di soggiorno deve essere nominativa e ben distinta da quella che emetti per il soggiorno. È il documento che prova, nero su bianco, che hai incassato correttamente l'imposta.
Certo, gestire ricevute cartacee può diventare un incubo, specialmente nei periodi di alta stagione. Ed è proprio qui che la tecnologia ti dà una mano enorme. Un'app come Nowcheckin, ad esempio, nasce per risolvere questi problemi.
Invece di compilare e stampare blocchetti su blocchetti, la piattaforma crea e archivia in automatico le ricevute digitali per la tassa. Questo significa zero errori di distrazione e un archivio digitale sicuro, sempre a portata di mano in caso di un controllo, eliminando la necessità di stampare.
Come funziona la tassa se affitto tramite Airbnb o Booking?
Ecco un altro classico dubbio, fonte di parecchia confusione. Le grandi piattaforme come Airbnb e Booking.com possono effettivamente riscuotere e versare la tassa di soggiorno al posto tuo, semplificandoti enormemente il lavoro.
Attenzione, però: non darlo mai per scontato. È sempre e solo tua la responsabilità di controllare le impostazioni del tuo annuncio. Devi verificare che l'opzione per la riscossione automatica sia attiva e configurata correttamente per le tariffe di Roma. Una piccola svista qui può creare un bel pasticcio, come riscuotere due volte la tassa (creando un problema con l'ospite) o, peggio, non versarla affatto.
Chi viaggia per lavoro deve pagare la tassa?
Assolutamente sì. A meno che non rientri in una delle categorie di esenzione previste dal regolamento (come le forze dell'ordine in servizio), la tassa è sempre dovuta. Il motivo del viaggio non conta.
Il presupposto è uno solo: il pernottamento in una struttura ricettiva sul territorio di Roma Capitale. Che sia per una vacanza, per un congresso di lavoro o per qualsiasi altra ragione, l'obbligo di versare il contributo di soggiorno non cambia.
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