Tassa di soggiorno appartamenti privati: Guida semplice e aggiornata

published on 23 August 2025

Ammettiamolo, la tassa di soggiorno per appartamenti privati suona come un labirinto burocratico. Scadenze, calcoli che non tornano, regole che cambiano da un Comune all'altro... per un host, ogni piccolo errore può trasformarsi in una perdita di tempo e, peggio ancora, in sanzioni. È un problema comune che sottrae ore preziose alla gestione degli ospiti, ma che oggi può essere risolto in modo quasi automatico.

Gestire la tassa di soggiorno senza diventare matti

Se gestisci uno o più appartamenti a uso turistico, la tassa di soggiorno è una di quelle cose con cui devi fare i conti, punto. Non è una tassa sui tuoi incassi, ma un'imposta che hai la responsabilità di raccogliere dai tuoi ospiti per poi versarla al Comune. Questo ti trasforma in un "responsabile d'imposta", una figura chiave che fa da tramite tra chi viaggia e l'amministrazione locale.

La vera sfida? Il caos normativo. Ogni Comune in Italia ha piena autonomia su questo fronte. Significa che tariffe, esenzioni e scadenze possono essere completamente diverse da una città all'altra, anche a pochi chilometri di distanza. Gestire tutto a mano diventa un'operazione ad altissimo rischio di errore.

Affrontare questo compito con precisione non è solo una questione di essere in regola. È un biglietto da visita che dimostra la tua professionalità. Una gestione chiara e trasparente della tassa di soggiorno costruisce fiducia e migliora l'esperienza che offri ai tuoi ospiti.

Il problema numero uno per la maggior parte degli host è il tempo che questa burocrazia porta via. Calcolare l'importo esatto per ogni soggiorno, controllare chi ha diritto all'esenzione, compilare le dichiarazioni periodiche e fare i versamenti sono tutte attività che ti allontanano da ciò che conta davvero: prenderti cura dei tuoi ospiti. Basta un errore di distrazione o un ritardo nel pagamento per vedersi recapitare una sanzione amministrativa.

E se ti dicessi che quest'obbligo può diventare un processo semplice, quasi automatico? Immagina di poter dire addio al rischio di errori umani e di ridurre drasticamente le ore passate a sbrigare scartoffie. Soluzioni come Nowcheckin nascono proprio per questo, garantendo una conformità normativa automatica e liberando il tuo tempo.

In questa guida ti accompagnerò passo dopo passo attraverso ogni aspetto della tassa di soggiorno per appartamenti privati, dalla riscossione fino al versamento. L'obiettivo è trasformare quello che oggi è un mal di testa in un'operazione liscia e sotto controllo. Scoprirai come la tecnologia e gli strumenti giusti possono semplificarti la vita, garantendoti di essere sempre in regola, senza stress.

Capire cos'è e perché riguarda anche te

Pensa alla tassa di soggiorno come a un piccolo contributo che i tuoi ospiti lasciano alla città per mantenerla bella e accogliente. Non è una tassa sul tuo guadagno, attenzione. Si tratta di un'imposta che tu, come host, hai la responsabilità di incassare e poi girare al tuo Comune.

Anche se gestisci un solo appartamento, la legge ti mette in una posizione ben precisa: sei un "responsabile d'imposta". In pratica, diventi l'intermediario ufficiale tra l'ospite (chi paga effettivamente la tassa) e l'amministrazione comunale (che riceve i fondi). Non è un ruolo da prendere alla leggera, perché ignorare questo obbligo porta a sanzioni.

La cornice normativa nazionale

Tutto parte da una legge nazionale. È il Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 a dare ai Comuni – capoluoghi di provincia, unioni di Comuni e località turistiche o città d'arte – la possibilità di introdurre questa imposta. È la base su cui si poggia tutto il sistema.

Poi è arrivato il "Decreto Rilancio" (D.L. n. 34/2020), che ha segnato una svolta per chi, come te, gestisce affitti brevi. Ha chiarito una volta per tutte che anche i proprietari di appartamenti privati e i gestori di portali online (pensa ad Airbnb o Booking.com) sono "responsabili d'imposta".

In parole povere, la legge ha ufficializzato il tuo ruolo, mettendoti sullo stesso piano di un hotel o di un B&B per quanto riguarda questo specifico dovere.

L'autonomia comunale: qui le cose si complicano

Se la cornice è nazionale, i dettagli sono tutti locali. Ogni singolo Comune ha piena autonomia nel decidere come applicare la tassa di soggiorno. E questo, per un host, è il vero nodo da sciogliere.

L'autonomia comunale è la principale fonte di complessità. Le regole valide a Roma possono essere completamente diverse da quelle di Firenze o di un piccolo borgo turistico. È fondamentale informarsi sempre sul regolamento specifico del proprio Comune.

Questa autonomia crea un mosaico di regole diverse su più fronti:

  • Tariffe: L'importo a notte per persona può cambiare radicalmente da una città all'altra.
  • Esenzioni: Le categorie di ospiti che non pagano (minori, residenti, ecc.) non sono mai le stesse.
  • Durata: C'è sempre un numero massimo di notti consecutive per cui si paga l'imposta, e anche questo varia.
  • Scadenze: Le dichiarazioni e i versamenti possono essere richiesti ogni mese, ogni tre mesi o addirittura una volta l'anno.
  • Modalità di dichiarazione: Ogni Comune ha la sua piattaforma online e le sue procedure.

Capire questo doppio livello, nazionale e locale, è il primo passo per gestire la tassa di soggiorno per appartamenti privati senza ansie. Se vuoi fare un passo indietro e approfondire le basi, trovi altri dettagli nella nostra guida su cos'è la tassa di soggiorno.

Gestire tutta questa variabilità a mano è un lavoro che richiede tempo, pazienza e una precisione quasi maniacale. Basta un piccolo errore di interpretazione del regolamento locale per sbagliare i calcoli e, di conseguenza, inviare dichiarazioni imprecise.

È proprio qui che l'automazione diventa la tua migliore alleata. Usare un'app come Nowcheckin significa avere un sistema che conosce già le regole del tuo Comune. Calcola in automatico gli importi corretti per ogni prenotazione, prepara i dati per la dichiarazione e ti assicura una conformità normativa automatica, azzerando il rischio di errori. Delegare questi compiti ti permette di concentrarti su ciò che conta davvero: l'esperienza dei tuoi ospiti.

Come si calcola l'importo esatto da riscuotere

Calcolare la tassa di soggiorno per un appartamento privato non è un'opinione, ma pura matematica basata su regole precise che, purtroppo, cambiano da un Comune all'altro. La formula di base sembra semplice, ma sono le variabili a complicare le cose in un attimo.

Per capire quanto devi chiedere a ogni ospite, devi sempre tenere a mente tre fattori chiave:

  1. La tariffa giornaliera: L'importo fisso per persona a notte, deciso dal tuo Comune.
  2. Il numero di ospiti paganti: Non tutti gli ospiti pagano. Spesso i minori sono esenti, ma l'età cambia ovunque.
  3. La durata del soggiorno (in notti): L'imposta si applica solo per un numero massimo di notti consecutive.

La vera sfida, però, sta nelle eccezioni. Quasi ogni regolamento comunale ha dei dettagli specifici, delle clausole scritte in piccolo che possono stravolgere il calcolo finale.

Le variabili che cambiano il totale

Gestire queste variabili a mano è il modo più rapido per commettere un errore. Diventa quindi fondamentale controllare sempre il regolamento locale per capire come si applicano questi fattori nel tuo caso specifico:

  • Esenzioni per età: Moltissimi Comuni esentano i bambini dal pagamento, ma il limite di età è un terno al lotto. A volte è fino a 10 anni, altre fino a 14 o addirittura 18.
  • Limite massimo di pernottamenti: L'imposta, per fortuna, non si paga all'infinito. Un Comune potrebbe richiedere il pagamento solo per le prime 7 notti consecutive, mentre un altro potrebbe spingersi fino alle prime 10.
  • Tariffe stagionali: In alcune località turistiche molto gettonate, la tariffa può lievitare durante l'alta stagione per poi abbassarsi nei mesi più tranquilli.

Basta sbagliare uno solo di questi punti per riscuotere un importo sbagliato, creando problemi sia con l'ospite (che giustamente potrebbe lamentarsi) sia con il Comune al momento della dichiarazione.

Un esempio pratico di calcolo

Mettiamoci nei panni di un host che deve calcolare la tassa per una famiglia. Immaginiamo 4 persone (2 adulti e 2 bambini di 8 e 12 anni) che soggiornano per 15 notti in un appartamento a Roma.

La Capitale ha regole precise. La tassa di soggiorno sugli appartamenti privati è diventata un tema caldo, specialmente dopo la sua introduzione e applicazione capillare nelle grandi città. A Roma, per esempio, si paga un importo che varia da 3 a 10 euro per persona a notte, a seconda della categoria dell'alloggio. Gli appartamenti privati rientrano quasi sempre in una fascia intermedia, intorno ai 4-6 euro. La tassa si applica per un massimo di 10 notti consecutive. Per approfondire, puoi consultare la normativa vigente a Roma.

Applichiamo queste regole al nostro esempio:

  • Ospiti paganti: Solo i 2 adulti, perché i bambini sotto i 10 anni sono esenti.
  • Notti tassabili: Solo le prime 10 notti, non tutte e 15.
  • Tariffa ipotetica: Ipotizziamo 5 € a persona/notte.

Il calcolo corretto sarà: 2 adulti x 5 € x 10 notti = 100 €.

Come puoi vedere, anche una piccola differenza nella tariffa o nel numero di notti può cambiare drasticamente l'importo finale.

La precisione non è un'opzione, è un obbligo. Ogni singolo centesimo deve essere calcolato alla perfezione. Un sistema automatico non solo spazza via il rischio di errori umani, ma garantisce anche massima trasparenza verso l'ospite, mostrando un calcolo basato sulle normative ufficiali e non su stime approssimative.

Confronto tariffe tassa di soggiorno per appartamenti privati

Per darti un'idea più chiara di quanto le tariffe possano essere diverse da una città all'altra, ho preparato una tabella riassuntiva.

Questa tabella mostra le diverse tariffe della tassa di soggiorno per persona a notte applicate agli appartamenti privati in alcune delle principali città turistiche italiane, evidenziando la variabilità territoriale dell'imposta.

Confronto tariffe tassa di soggiorno per appartamenti privati
Confronto tariffe tassa di soggiorno per appartamenti privati

Come vedi, non esiste uno standard. Ogni Comune fa storia a sé, e restare aggiornati è un lavoro a tempo pieno.

Scopri come Nowcheckin può automatizzare il check-in e la gestione della tassa di soggiorno della tua struttura - Scarica l'app gratuita e prova tutti i vantaggi.

L'automazione come garanzia di correttezza

Dover ricordare a memoria le regole di ogni singolo Comune e applicarle a mano per ogni prenotazione è un processo non solo inefficiente, ma anche ad altissimo rischio di errore. È qui che la tecnologia diventa un alleato indispensabile.

Un'applicazione come NowCheckin automatizza completamente il calcolo. Il sistema è già preimpostato con i regolamenti specifici dei vari Comuni italiani. Quando registri un ospite, l'app calcola in un istante l'importo esatto della tassa, tenendo conto in automatico di:

  • Tariffe aggiornate all'ultima delibera comunale.
  • Esenzioni precise per l'età degli ospiti.
  • Numero massimo di notti tassabili.

Questo non solo ti fa risparmiare un sacco di tempo, ma ti dà la certezza di riscuotere sempre l'importo corretto, evitando discussioni imbarazzanti con gli ospiti e problemi con le autorità. La riduzione degli errori umani è uno dei vantaggi più tangibili, perché ti permette di gestire questo obbligo fiscale con la serenità e la professionalità che meriti.

Dichiarare e versare l'imposta: la procedura da seguire

Una volta che hai incassato la tassa di soggiorno, inizia la parte che spaventa di più: la dichiarazione e il versamento al tuo Comune. È qui che i soldi raccolti diventano un vero e proprio adempimento fiscale, e sbagliare non è un'opzione. Farlo con precisione è il segreto per dormire sonni tranquilli.

Ogni Comune va per la sua strada, creando un panorama di regole piuttosto variegato. Le scadenze, per esempio, possono essere mensili, anche se più spesso sono trimestrali. Questo significa che, a intervalli regolari, dovrai metterti lì e comunicare il numero di ospiti che hai avuto, quanti pernottamenti sono soggetti a tassa e, ovviamente, l'importo totale che hai raccolto.

Come muoversi sui portali telematici

La buona notizia è che la maggior parte dei Comuni ha mandato in pensione la carta e si è dotata di piattaforme online per gestire la tassa di soggiorno per appartamenti privati. Questi portali telematici sono lo strumento con cui dovrai fare amicizia.

Di solito, la trafila è questa:

  1. Accesso al portale: Il primo passo è registrarsi come gestore. Fatto questo, otterrai le tue credenziali per entrare.
  2. Compilazione della dichiarazione: Una volta dentro, dovrai inserire a mano i dati aggregati del periodo (per esempio, il trimestre gennaio-marzo).
  3. Creazione dell'avviso di pagamento: Dopo aver confermato tutto, il sistema genera un documento, quasi sempre un avviso PagoPA, con la cifra esatta da pagare.
  4. Pagamento: L'ultimo step è saldare il conto entro la scadenza, usando i canali PagoPA (online banking, app del telefono, tabaccherie e così via).

In questa fase, puntualità e precisione sono tutto. Un ritardo nel pagamento o un errore di compilazione possono far scattare sanzioni amministrative, che vanno da una percentuale sull'importo dovuto fino a multe belle salate.

Il problema della gestione manuale

Senza gli strumenti giusti, questo processo può trasformarsi in un vero incubo. Immagina di dover recuperare i dati da fogli Excel, agende o dal tuo sistema di prenotazione, sommare tutto a mano e sperare di non aver digitato un numero sbagliato mentre inserisci i dati nel portale comunale. È un lavoro ripetitivo e, ammettiamolo, il rischio di sbagliare è altissimo.

E non finisce qui. Questa procedura è legata a doppio filo ad altri obblighi, come la comunicazione delle presenze alle autorità. Se vuoi vederci più chiaro, leggi la mia guida sulla registrazione degli ospiti alla Questura per capire come puoi snellire anche quel processo.

L'automazione che ti cambia la vita

È proprio qui che la tecnologia entra in gioco e ti rivoluziona il lavoro. Invece di perdere ore a compilare moduli, puoi lasciare che un sistema intelligente faccia il lavoro sporco per te.

Un'app come Nowcheckin nasce proprio per risolvere questo problema. Non si limita a calcolare l'importo corretto per ogni ospite, ma mette insieme in automatico tutti i dati che ti servono per la dichiarazione. Con un paio di clic, hai un report pronto per essere copiato e incollato sul portale del tuo Comune.

I vantaggi sono enormi e si toccano con mano:

  • Meno tempo perso con la burocrazia: Automatizzare questo compito può farti risparmiare fino al 70% del tempo che oggi dedichi alla gestione amministrativa.
  • Zero rischio di errori: Eliminando l'inserimento manuale, elimini anche la principale causa di sbagli. Il risultato? Dichiarazioni sempre perfette e pagamenti precisi al centesimo.

Così, la gestione della tassa di soggiorno per appartamenti privati smette di essere un'ansia e diventa un'attività controllata, veloce e sicura. E tu puoi finalmente tornare a concentrarti su quello che conta davvero: far stare bene i tuoi ospiti.

Quando i tuoi ospiti non devono pagare la tassa

Una gestione impeccabile della tassa di soggiorno per appartamenti privati non significa solo riscuoterla correttamente, ma anche sapere con precisione quando non va applicata. Esistono infatti diverse categorie di persone che, per legge o delibera comunale, sono completamente esenti.

Conoscere queste eccezioni ti eviterà di fare richieste inopportune ai tuoi ospiti e, cosa ancora più importante, ti garantirà di compilare dichiarazioni fiscali corrette al centesimo.

Questo approccio non solo migliora l’esperienza del cliente, che si sentirà trattato in modo giusto e trasparente, ma dimostra anche la tua professionalità e attenzione ai dettagli. Vediamo insieme quali sono i casi più comuni che ti troverai a gestire.

Le principali categorie di esenzione

Anche se ogni Comune ha il suo regolamento specifico, ci sono alcune categorie di esenzione che si ritrovano praticamente ovunque. Il mio consiglio, però, è di verificare sempre il regolamento del tuo Comune per avere la certezza assoluta.

Le esenzioni più diffuse di solito includono:

  • Minori: Quasi tutti i Comuni esentano i bambini dal pagamento, ma l'età limite può cambiare parecchio. A volte è fino a 10 anni, altre volte 12, 14 o persino 18.
  • Residenti nel Comune: Sembra scontato, ma è bene ricordarlo: chi ha già la residenza nella città in cui soggiorna non deve pagare l'imposta.
  • Persone con disabilità e accompagnatori: Le persone con disabilità certificata e un loro accompagnatore (di solito uno per persona) sono quasi sempre esenti.
  • Forze dell'ordine in servizio: Militari e forze di polizia che alloggiano per motivi di servizio non sono tenuti a pagare la tassa.
  • Pazienti e accompagnatori: Chi si trova in città per sottoporsi a cure mediche presso strutture sanitarie locali e chi li assiste (generalmente un accompagnatore per paziente) rientra tra le esenzioni.
  • Autisti di pullman e guide turistiche: Se accompagnano gruppi organizzati (il Comune definisce il numero minimo di partecipanti), spesso anche loro sono esenti.

Ricorda che la gestione delle esenzioni è un punto delicato. Di recente, ad esempio, le normative sono cambiate anche a Napoli, dove la tassa di soggiorno per gli appartamenti privati è stata fissata a 5 euro a persona per notte. Questa tariffa, più alta rispetto al passato, fa parte di una strategia più ampia del Comune per valorizzare il suo immenso patrimonio. Se vuoi approfondire le nuove tariffe, puoi scoprire di più sul mercato turistico napoletano e le sue nuove tariffe del 2025.

L'importanza della documentazione

Per ogni singola esenzione che applichi, devi essere in grado di giustificarla. Se un giorno il Comune dovesse fare un controllo, ti chiederà di dimostrare perché per quel determinato ospite non hai riscosso l'imposta.

La documentazione è la tua migliore difesa. Conservare i documenti corretti non è un optional, ma una parte integrante di una gestione fiscale responsabile e a prova di sanzioni.

È una buona abitudine conservare sempre una copia, digitale o cartacea, della documentazione che prova il diritto all'esenzione. Ad esempio:

  • Un documento d'identità che certifichi l'età del minore o la sua residenza.
  • Un certificato medico o una dichiarazione della struttura sanitaria per i pazienti.
  • Un'attestazione di servizio per le forze dell'ordine.

Gestire a mano tutte queste eccezioni può diventare un incubo. Tenere traccia di chi è esente, raccogliere i documenti e archiviarli nel modo giusto richiede tempo e un'organizzazione meticolosa.

Qui è dove strumenti come NowCheckin fanno davvero la differenza. Durante il check-in digitale, puoi annotare facilmente le esenzioni e conservare tutto in un unico archivio sicuro. In questo modo, la conformità normativa diventa automatica e la preparazione dei report per il Comune sarà sempre precisa, riflettendo solo gli importi che hai effettivamente dovuto riscuotere.

Automatizzare la gestione per non pensarci più

Abbiamo visto che la gestione della tassa di soggiorno per appartamenti privati è un obbligo da cui non ci si può sottrarre, ma questo non significa che debba trasformarsi in un incubo burocratico. Il vero cambio di passo sta nel trasformare un compito manuale, ripetitivo e pieno di trappole in un sistema automatico che lavora per te.

Scegliere di appoggiarsi a uno strumento digitale significa, in pratica, delegare i calcoli complessi, la raccolta dei dati e la preparazione dei report a una tecnologia che non si stanca e non si sbaglia. Così puoi liberare tempo prezioso da dedicare ai tuoi ospiti o alla crescita della tua attività.

La tecnologia come scudo contro gli errori

L'errore umano è sempre dietro l'angolo, specialmente quando si ha a che fare con numeri, scadenze e regolamenti che cambiano da comune a comune. Basta una piccola imprecisione nel calcolo, una svista nella compilazione o una scadenza saltata per ritrovarsi a pagare sanzioni salate. E che stress!

Un sistema automatizzato, al contrario, si comporta come un guardiano della precisione. Elimina la necessità di ricopiare i dati da un foglio Excel al portale del Comune, abbattendo drasticamente la possibilità di commettere errori.

La vera tranquillità per un host non è solo sapere di essere in regola, ma avere la certezza che un sistema affidabile sta monitorando gli adempimenti al posto suo. Questo ti permette di tornare a fare ciò che ami: ospitare, non fare il contabile.

Nowcheckin, la tua soluzione per una gestione fluida

È proprio qui che entra in gioco Nowcheckin, trasformando un obbligo che sembra complicatissimo in un'operazione semplice e veloce. L'app non si limita a calcolare l'importo corretto per ogni soggiorno, ma mette ordine nell'intero processo.

  • Calcoli sempre corretti: L'app applica in automatico le tariffe e le esenzioni previste dal tuo Comune. Niente più dubbi, solo importi precisi al centesimo.
  • Report pronti all'uso: Con un click, genera i riepiloghi periodici con tutti i dati necessari per la dichiarazione, pronti da caricare sul portale del tuo ente locale.
  • Conformità normativa automatica: Dalla registrazione degli ospiti fino alla gestione della tassa di soggiorno, tutto il flusso è pensato per farti dormire sonni tranquilli, sapendo di essere sempre a norma.

Un approccio del genere non solo ti protegge dalle sanzioni, ma alza il livello del tuo servizio, facendoti percepire come un host moderno e organizzato. E se stai pensando di ottimizzare anche altri aspetti della tua attività, potresti trovare utile la nostra guida su cosa serve per aprire un B&B.

Le domande più frequenti sulla tassa di soggiorno

Arrivati a questo punto, è normale avere ancora qualche dubbio pratico. Ho raccolto qui le domande più comuni che gli host si pongono ogni giorno, con risposte dirette e pensate per darti una mano nelle situazioni concrete che potresti incontrare.

Che faccio se un ospite si rifiuta di pagare?

È uno scenario raro, ma può capitare. La prima cosa da fare è mantenere la calma e spiegare che la tassa di soggiorno per appartamenti privati non è una tua richiesta, ma un obbligo di legge imposto dal Comune. Spesso, una semplice spiegazione risolve tutto.

Se però l'ospite insiste, non devi assolutamente forzarlo. La cosa più importante è tutelarti: documenta l'accaduto e segnalalo subito all'ufficio tributi del tuo Comune, seguendo le loro indicazioni. In questo modo, dimostri di aver fatto la tua parte come responsabile d'imposta.

Se affitto tramite una OTA, chi se ne occupa?

Bella domanda, e la risposta è: dipende. Piattaforme come Airbnb o Booking.com in molte città hanno stretto accordi con i Comuni per agire come sostituti d'imposta. In pratica, la riscuotono e la versano direttamente loro al posto tuo. Comodo, no?

Attenzione, però: questa non è una regola universale. È fondamentale verificare cosa prevede il tuo Comune e controllare le impostazioni della piattaforma che usi. Se l'OTA non se ne occupa in automatico, la responsabilità di riscuotere e versare la tassa rimane completamente tua. Mai dare per scontato!

A quali sanzioni vado incontro se sbaglio qualcosa?

Qui è meglio non scherzare. Un'omessa o infedele dichiarazione della tassa di soggiorno porta a sanzioni amministrative piuttosto salate, che di solito vanno dal 100% al 200% dell'importo che non hai versato.

Ma c'è di più. Il mancato versamento delle somme che hai già riscosso dagli ospiti può addirittura configurare il reato di peculato, con conseguenze penali. La precisione e la puntualità, quindi, non sono un optional.

Pensa alla conservazione digitale delle ricevute e dei dati di check-in come alla tua migliore assicurazione. Un sistema come NowCheckin archivia tutto in modo sicuro e ordinato, permettendoti di recuperare qualsiasi informazione con un click in caso di controlli.

Come e per quanto tempo devo conservare i documenti?

La legge parla chiaro: devi conservare tutta la documentazione relativa alla tassa per almeno cinque anni. Questo significa tenere un archivio di:

  • Tutte le dichiarazioni periodiche che hai inviato al Comune.
  • Le ricevute dei versamenti effettuati.
  • I documenti che giustificano le esenzioni (ad esempio, le copie dei documenti d'identità che provano l'età di un minore).

Creare un archivio digitale ben organizzato ti cambia la vita. Non solo ti protegge in caso di accertamenti fiscali, ma elimina anche il rischio di perdere fogli volanti e ti garantisce di trovare quello che cerchi in pochi secondi.

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