Quando si parla di codice Ateco per affitti brevi, ci si riferisce a una sequenza di numeri che serve a identificare la tua attività di locazione turistica dal punto di vista fiscale e amministrativo. La scelta è cruciale: il codice 55.20.51 è quello giusto per chi gestisce l'attività in forma imprenditoriale, mentre una locazione pura, spesso senza Partita IVA, ricade in altre categorie. Capire questa distinzione è il primo passo per trasformare un'opportunità in un business solido e in regola.
Decifrare il codice Ateco per la tua attività
Affrontare la burocrazia degli affitti brevi può sembrare un labirinto, soprattutto quando arriva il momento di scegliere il codice Ateco corretto. Non si tratta solo di un numero, ma della chiave che apre la porta al tuo inquadramento fiscale, definendo obblighi contributivi e normative da seguire. È il primo, fondamentale passo per essere in regola, ma anche per ottimizzare la gestione e massimizzare i profitti.
Sbagliare codice può tradursi in sanzioni e grattacapi fiscali. Sceglierlo bene, invece, ti mette subito sulla strada giusta per lavorare con serenità e professionalità. L'obiettivo qui è darti una mappa chiara per evitare errori che possono costare caro e mostrarti come una gestione efficiente, supportata dalla tecnologia, può fare la differenza.
Perché è così importante?
La vera differenza la fa la natura della tua attività. Ti stai organizzando per offrire un servizio in modo continuativo, magari con extra come la colazione o il cambio biancheria? Oppure ti limiti ad affittare un immobile di tua proprietà solo qualche volta? La risposta a questa domanda cambia tutto.
Scegliere il codice Ateco non è una semplice formalità, ma una decisione strategica. Definisce se la tua è considerata un'attività d'impresa, con tutto ciò che ne consegue, o una semplice messa a reddito di un immobile.
Per darti un'idea, la gestione di più di quattro appartamenti è quasi sempre vista come un'attività imprenditoriale. Questo rende obbligatoria l'apertura della Partita IVA e, di conseguenza, l'adozione del codice Ateco corretto.
Oltre alla scelta del codice, per avere successo è decisiva una gestione impeccabile degli obblighi, come la registrazione degli ospiti. I processi manuali sono un invito a commettere errori e a perdere tempo prezioso. Usare un'app come Nowcheckin, invece, automatizza completamente la comunicazione alle autorità competenti, assicurandoti di essere sempre in regola e riducendo al minimo il rischio di sviste grazie a una conformità normativa automatica.
Questa guida ti aiuterà a capire quale codice fa al caso tuo, sia che tu gestisca un singolo appartamento o diverse proprietà. E se vuoi approfondire tutti gli obblighi normativi, puoi dare un'occhiata alla nostra guida completa sugli adempimenti del proprietario per le locazioni brevi.
Scegliere il codice ateco giusto per te
La scelta del codice Ateco è un vero e proprio bivio che definisce il tuo percorso fiscale e legale. Non vederla come una semplice scartoffia burocratica: è una decisione strategica che stabilisce se la tua attività di affitti brevi verrà considerata un'impresa a tutti gli effetti o una semplice locazione immobiliare.
Le due strade principali sono quella del codice 55.20.51 (che dal 2025 sarà assorbito dal più specifico 55.20.42) e la gestione non imprenditoriale, che non richiede alcun codice Ateco. Capire da che parte stare è il primo, fondamentale passo per evitare grattacapi e lavorare in regola.
Per aiutarti a orientarti in questa scelta, ho preparato uno schema che riassume i punti chiave da considerare.

Come vedi dall'infografica, i fattori decisivi sono quasi sempre la presenza di servizi extra e il livello di organizzazione che metti in campo. Sono questi elementi a tracciare la linea di confine tra una semplice locazione e un'attività imprenditoriale.
Quando si diventa imprenditori
L'obbligo di aprire la Partita IVA e adottare il codice Ateco 55.20.51 scatta quando la tua attività di affitto breve prende una piega imprenditoriale. Questo non dipende solo da una tua scelta, ma si verifica al presentarsi di condizioni ben precise.
Ecco i criteri che, di solito, fanno scattare la "modalità impresa":
- Numero di immobili: Se gestisci più di quattro appartamenti destinati ad affitti brevi nello stesso comune, sei quasi certamente considerato un imprenditore.
- Servizi aggiuntivi: Offrire servizi che vanno oltre il semplice affitto dell'alloggio, come la colazione, il cambio biancheria giornaliero o le pulizie durante il soggiorno, è un chiaro segnale di imprenditorialità.
- Continuità e organizzazione: Se l'attività è svolta in modo organizzato e continuativo, con strumenti dedicati (pensa a un sito web per le prenotazioni o a del personale), allora si parla di impresa.
Quando ti trovi in queste situazioni, aprire la Partita IVA non è più un'opzione, ma un obbligo di legge. Certo, comporta qualche adempimento in più, ma allo stesso tempo professionalizza la tua offerta e ti apre le porte a nuove opportunità di crescita.
La gestione non imprenditoriale
Se, invece, la tua attività si limita ad affittare pochi immobili (di solito fino a quattro, ma controlla sempre le normative regionali) e non offri servizi extra, allora rientri nella categoria della locazione turistica "pura", ovvero non imprenditoriale.
In questo scenario, non hai bisogno di un codice Ateco e la gestione fiscale è molto più snella, spesso affidata al regime della cedolare secca. Attenzione però: gli obblighi burocratici, come la comunicazione delle presenze al Portale Alloggiati, restano validi.
Anche in questo caso, ottimizzare i processi è la chiave. Soluzioni come Nowcheckin ti vengono in soccorso, permettendoti di automatizzare l'invio dei dati degli ospiti alle autorità. Così facendo, elimini il rischio di errori manuali e ti liberi da compiti noiosi e ripetitivi, garantendoti la massima tranquillità, a prescindere dal tuo inquadramento fiscale.
Aprire la partita IVA per affitti brevi: la guida passo passo
Se la tua attività di affitti brevi sta crescendo e prendendo una forma più strutturata, è arrivato il momento di fare il grande passo: aprire la Partita IVA. So che può sembrare un percorso pieno di burocrazia e complicazioni, ma in realtà segue una logica ben precisa. Una volta capito il meccanismo, ti sentirai molto più sicuro e potrai gestire tutto in modo professionale e, soprattutto, in regola.

Tutto inizia con una comunicazione telematica all'Agenzia delle Entrate, un'operazione che di solito viene gestita dal proprio commercialista per evitare errori. Subito dopo, dovrai iscriverti alla Camera di Commercio e presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP del tuo Comune.
La scelta del regime fiscale: un bivio cruciale
Uno dei momenti più delicati è la scelta del regime fiscale. Questa decisione influenzerà direttamente quante tasse pagherai e come dovrai tenere la contabilità. Le opzioni principali sul tavolo sono due:
- Regime Forfettario: È la soluzione ideale per chi parte. Prevede una tassazione molto agevolata (5% per i primi 5 anni, che poi sale al 15%) calcolata su una base imponibile ridotta. Per il nostro settore, con codice Ateco 55.20.51, il coefficiente di redditività è del 40%. In parole povere, pagherai le tasse solo sul 40% di ciò che incassi. È la scelta più semplice e conveniente se il tuo fatturato rimane sotto gli 85.000 € annui.
- Regime Ordinario: Se superi la soglia del forfettario, questo regime diventa obbligatorio. Qui le tasse (IRPEF, addizionali e IVA) si calcolano sull'utile reale, ovvero ricavi meno tutti i costi che hai sostenuto. È più complesso da gestire, ma ti permette di "scaricare" ogni spesa legata alla tua attività.
La decisione giusta dipende molto dal tuo volume d'affari e dai costi che prevedi di avere. Una chiacchierata con un buon consulente è il miglior investimento che puoi fare in questa fase. Se vuoi approfondire i passaggi per avviare l'attività, ti consiglio di leggere la nostra guida su come aprire una casa vacanza.
Costi e adempimenti previdenziali da non sottovalutare
Aprire la Partita IVA come imprenditore nel nostro settore significa anche iscriversi alla Gestione Commercianti dell'INPS. Questo comporta il versamento di contributi fissi ogni trimestre, che tu abbia incassato tanto o poco. Parliamo di circa 4.500 € all'anno, anche se chi aderisce al regime forfettario può beneficiare di una riduzione.
In questo nuovo scenario, gestire l'attività in modo professionale non è più un'opzione, ma una necessità. Adempimenti come la registrazione degli ospiti al Portale Alloggiati diventano un obbligo quotidiano.
Gestire queste comunicazioni a mano non è solo una perdita di tempo, ma è anche rischioso. Un errore di distrazione può costare caro. Un sistema automatico, invece, non solo azzera il rischio di sbagliare, ma conserva anche le ricevute digitali, che sono la tua prova regina in caso di controlli.
Ecco perché un'app come Nowcheckin può davvero fare la differenza. Automatizzando l'invio dei dati, non solo riduci i tempi del check-in del 70%, ma hai anche la certezza di essere sempre in regola. E per chi gestisce un'attività imprenditoriale, la tranquillità normativa non ha prezzo.
Il mercato degli affitti brevi, d'altronde, sta diventando sempre più competitivo. Dopo anni di crescita folle, stiamo assistendo a un assestamento. Secondo i dati di AIGAB e le analisi di Airdna, nell'estate del 2024 si è vista una leggera flessione degli annunci attivi su portali come Airbnb e Booking. Città come Firenze (-20%) e Roma (-8,7%) hanno registrato cali importanti, a dimostrazione che solo chi lavora in modo organizzato e professionale riesce a tenere il passo e a prosperare.
Gestire tasse e burocrazia senza stress
La gestione fiscale e burocratica degli affitti brevi può sembrare un labirinto, ma con le giuste informazioni si trasforma in un percorso chiaro e assolutamente gestibile. Che tu sia un host privato o un professionista con Partita IVA, ci sono strade ben definite per essere sempre in regola.
Tassazione per chi opera senza partita IVA
Se gestisci la tua attività come privato, il regime fiscale più gettonato è quasi sempre la cedolare secca. È un'imposta sostitutiva che, in pratica, semplifica enormemente la vita quando si tratta di dichiarare i redditi.
Come funziona? Si applica un'aliquota fissa del 21% sul reddito generato dal primo immobile che metti in affitto. Se decidi di affittare più appartamenti, dal secondo in poi, l'aliquota sale al 26%. Il grande vantaggio è che paghi una tassa fissa sui tuoi guadagni, senza che questi vadano a sommarsi ad altri redditi per il calcolo dell'IRPEF. Se vuoi scavare più a fondo, puoi dare un'occhiata alla nostra guida completa sulla cedolare secca per affitti brevi.
Tassazione per chi ha partita IVA
Se invece la tua è un'attività imprenditoriale, le carte in tavola cambiano. Con il Regime Forfettario, la tassazione è molto vantaggiosa: 5% per i primi 5 anni (poi 15%) su una base imponibile calcolata sul 40% dei ricavi. Nel Regime Ordinario, invece, le tasse (IRPEF, IVA) si calcolano sull'utile reale, cioè sulla differenza tra quello che incassi e i costi che hai sostenuto.
Obblighi burocratici: uguali per tutti
A prescindere dal regime fiscale scelto, ci sono alcuni adempimenti che nessun host può ignorare. Gestire queste pratiche con precisione è fondamentale per dormire sonni tranquilli ed evitare sanzioni.
- Comunicazione al Portale Alloggiati: Hai l'obbligo di registrare i dati di ogni singolo ospite sulla piattaforma online della Polizia di Stato entro 24 ore dal suo arrivo. Non un minuto di più.
- Trasmissione dati ISTAT: Devi comunicare i dati sui flussi turistici all'ISTAT, seguendo le modalità specifiche previste dalla tua regione.
Fare tutto a mano è un'operazione che richiede tempo e una concentrazione massima. Basta un errore di battitura o una semplice dimenticanza per incorrere in conseguenze davvero spiacevoli.
Affidarsi all'automazione non è più una scelta, ma una necessità strategica. L'errore umano è sempre in agguato, e i costi di una svista superano di gran lunga l'investimento in una soluzione digitale.
Soluzioni come Nowcheckin sono nate proprio per eliminare questo tipo di stress. La nostra app gestisce l'invio dei dati in modo automatico e sicuro, garantendoti di essere in regola 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo non solo ti mette al riparo da errori, ma ti permette di ridurre i tempi di check-in fino al 70%. Un bel modo per migliorare l'esperienza dei tuoi ospiti fin dal loro arrivo, non trovi?
D'altronde, il mercato di oggi richiede una gestione sempre più attenta. Dati recenti di AIGAB e Airdna ci dicono che il tasso di occupazione medio in Italia per l'estate 2024 si è fermato al 64%, un calo rispetto agli anni passati, nonostante un aumento della tariffa media per notte. Cosa significa? Che i turisti sono diventati più selettivi e premiano le strutture gestite con vera professionalità. Puoi leggere di più su queste tendenze del mercato degli affitti brevi su ttgitalia.com.
Come massimizzare la redditività della tua struttura
Essere in regola con il codice Ateco è il punto di partenza, la base solida su cui costruire il tuo business di affitti brevi. Ma la vera partita si gioca altrove: sulla capacità di trasformare la tua attività in una macchina da profitti. Non basta rispettare la burocrazia; per emergere in un mercato sempre più competitivo, devi ottimizzare ogni singolo aspetto della gestione.
Pensa ai due pilastri dei tuoi guadagni: il tasso di occupazione e le recensioni positive. Entrambi dipendono direttamente dalla qualità dell'esperienza che regali ai tuoi ospiti, e tutto inizia dal loro primo impatto con la struttura: il check-in. Code, attese interminabili e procedure manuali macchinose sono il modo peggiore per dare il benvenuto a qualcuno.

Dall'efficienza operativa all'aumento dei ricavi
È qui che l'automazione diventa il tuo migliore alleato. Immagina di poter eliminare completamente le attese. Con strumenti come Nowcheckin, puoi automatizzare l'intero processo di registrazione, arrivando a ridurre i tempi di check-in fino al 70%. L'ospite arriva, entra senza intoppi e tu hai già inviato tutti i suoi dati alle autorità, senza muovere un dito.
Questo non solo fa felici gli ospiti – che si tradurrà in recensioni a cinque stelle – ma libera il tuo tempo. Tempo prezioso che puoi finalmente reinvestire in attività che fanno davvero crescere il tuo business, come:
- Creare strategie di marketing mirate per riempire la struttura anche nei periodi di bassa stagione.
- Curare quei dettagli dell'alloggio che trasformano un soggiorno buono in un'esperienza memorabile.
- Analizzare i prezzi in modo dinamico per massimizzare i guadagni in base alla domanda del mercato.
Investire in tecnologia non è un costo, è un investimento diretto sul tuo fatturato. Ogni ora che risparmi sulla burocrazia è un'ora che guadagni per far crescere la tua attività.
Sfruttare appieno il potenziale del mercato
La redditività degli affitti brevi in Italia continua a essere nettamente superiore a quella delle locazioni tradizionali. Attenzione, però: solo chi gestisce l'attività in modo professionale riesce a cogliere davvero questa opportunità. Secondo un'analisi di settore, gli affitti brevi possono generare ricavi lordi superiori dal 50% al 150% rispetto a un affitto a lungo termine.
A Firenze, per esempio, la differenza è abissale: un affitto breve può portare nelle tue tasche 23.000 euro lordi all'anno, contro i 15.412 euro di un contratto tradizionale. Questi numeri, però, si raggiungono solo con una gestione impeccabile e tassi di occupazione elevati, rendendo l'uso di strumenti efficienti non più un'opzione, ma una necessità. Se vuoi approfondire, puoi leggere l'analisi di mercato completa sul sito Il Mio Business Plan.
Bene, abbiamo messo in ordine un po' di concetti sul codice Ateco per affitti brevi e capito che la burocrazia, anche se a volte fastidiosa, è il pilastro per costruire un’attività solida e che funziona. Ma la vera svolta, nel mercato di oggi, si gioca tutta sull'efficienza.
Pensaci un attimo: procedure manuali come la registrazione degli ospiti al portale Alloggiati sono un freno a mano tirato sulla tua crescita. Ti mangiano tempo prezioso, energie mentali e aumentano il rischio di commettere errori che possono costare caro.
Soluzioni come Nowcheckin nascono proprio per togliere di mezzo questi ostacoli. Automatizzano le comunicazioni obbligatorie con le autorità e ti garantiscono di essere sempre in regola, senza fatica. E non è solo una questione di praticità: eliminare le attese al check-in migliora da subito l'esperienza del tuo ospite, facendolo sentire accolto e non un numero da registrare.
Liberarsi dalla burocrazia non è solo un sollievo. Significa avere più tempo e lucidità da dedicare a ciò che fa crescere davvero la tua attività.
È arrivato il momento di fare il salto di qualità: una gestione più intelligente, sicura e, alla fine, molto più redditizia. Trasforma un obbligo di legge in un tuo vantaggio competitivo.
Le domande più comuni sul codice Ateco per affitti brevi
Muoversi tra normative, codici e adempimenti può creare un bel po' di confusione. È normale avere dei dubbi. Per questo, ho raccolto le domande più frequenti che gli host si pongono quando hanno a che fare con il codice Ateco per affitti brevi, cercando di darti risposte semplici e dirette.
Posso gestire più appartamenti senza aprire la Partita IVA?
Questa è la domanda da un milione di dollari. La risposta breve è "dipende", ma c'è una linea guida abbastanza chiara: se gestisci più di quattro proprietà nello stesso Comune, l'attività viene quasi sempre considerata imprenditoriale. E questo fa scattare l'obbligo di Partita IVA.
Attenzione, però: è fondamentale dare sempre un'occhiata alle normative della tua Regione. Alcune amministrazioni locali hanno criteri più severi e potrebbero abbassare questa soglia. Gestire più immobili senza il giusto inquadramento fiscale ti espone a rischi che è meglio non correre.
Cosa succede se sbaglio il codice Ateco?
Usare un codice Ateco sbagliato, o peggio, non aprirlo affatto quando serve, non è una semplice distrazione. Le conseguenze possono essere piuttosto serie. Parliamo di:
- Sanzioni fiscali: L'Agenzia delle Entrate potrebbe contestare il tuo operato, chiedendoti di pagare imposte arretrate, interessi e multe decisamente salate.
- Irregolarità contributiva: Potrebbero bussare alla porta anche dall'INPS, richiedendo i contributi non versati con le relative sanzioni.
- Intoppi burocratici: Un codice errato può diventare un ostacolo per ottenere licenze o accedere a eventuali finanziamenti.
Se ti accorgi di aver commesso un errore, non perdere tempo. La mossa giusta è contattare subito un commercialista per sistemare la situazione, magari con una "dichiarazione integrativa" o altre procedure correttive.
Devo comunicare gli ospiti anche se si fermano solo una notte?
Sì, senza alcun dubbio. L'obbligo di comunicare le generalità dei tuoi ospiti al Portale Alloggiati della Polizia di Stato vale sempre, non importa quanto breve sia il soggiorno. La legge è chiara: la registrazione va fatta entro 24 ore dall'arrivo.
Anche dimenticare una singola comunicazione, per un soggiorno di poche ore, è una violazione. L'unico modo per essere sicuri al 100% è usare un sistema che non si dimentica mai nulla.
Questo è uno dei motivi principali per cui un'automazione non è più un lusso, ma una necessità. Un'app come Nowcheckin si occupa dell'invio dei dati in modo automatico e preciso, azzerando il rischio di una svista umana. Così puoi dormire sonni tranquilli, sapendo che ogni ospite è registrato a norma di legge e nei tempi corretti.
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